Traduzione italiana di " Variable fee and rewards" scritto da @arielfavio.
Si potrebbe pensare che un pool con una bassa percentuale di fee variabile sia più favorevole agli stakers, tuttavia non è così.
In effetti, la differenza di margine variabile si traduce in un impatto molto ridotto per lo staker, ma un margine equo consente agli operatori del pool di investire in infrastrutture, sicurezza, a vantaggio dei loro stakers.
Infatti, è probabile che un pool a bassissima marginalità sovvenzionerà i propri costi attraverso ricavi alternativi, o semplicemente impiegherà il minimo tempo e impegno nella gestione del proprio pool, il che si traduce in un danno per i suoi stakers e per la rete Cardano, insomma .
Ovviamente per valutare la scelta di un pool ci sono altre variabili da considerare come pegno, quantità di delega e saturazione.
Userò un esempio applicato per mostrare l’impatto della commissione variabile.
Considero una partecipazione totale di 40 milioni di ADA e un ROA medio (ritorno sull’ADA) del 5,5% all’anno, con una quota fissa di un minimo di 340 ADA a stagione. Vengono valutate le tre “commissioni variabili” più utilizzate dai pool, 1%, 2% e 3%.
Per un pool dell’1%, le ricompense nette (cioè le ricompense degli stakers) sono circa il 5,384% della tua delega. Per un pool del 2%, tale numero è di circa il 5,329% e per un pool del 3% è di circa il 5,275%.
Come puoi vedere, la differenza tra un pool dell’1% e del 2% è solo dello 0,05% circa nelle ricompense per il delegato. Allo stesso modo, la differenza tra un pool dell’1% e del 3% è in realtà solo dello 0,1% circa nei premi.